Torino, omogenitorialità: necessario avere una legge

Uno stop che ha tutto il sapore di un passo indietro, ma che è tuttavia il sintomo di quel passo in avanti che non è mai stato fatto, quello per cui il prefetto costringe il sindaco di Torino Lo Russo a bloccare il riconoscimento dellə figliə di coppie omogenitoriali.

Primo e unico comune d’Italia, quello torinese, ad aver istituito nel 2018 un libretto per poter creare equità tra tuttə ə bambinə, ora viene fermato in quanto “gli atti di stato civile sono redatti secondo le modalità stabilite dal Ministero dell’Interno”. Lo stesso Ministero che nel 2019 emise il decreto di modifica dell’emissione della CIE per ə minorə, sostituendo la dicitura “genitore” con quella di “padre e madre”.

Famiglie Arcobaleno e la stessa Corte Costituzionale chiedono da anni che il legislatore si occupi di delineare un quadro più chiaro in materia di legge di un fenomeno che in Italia esiste. Girarsi dall’altra parte non è più possibile.

Lo stesso sindaco di Torino, insieme con le associazioni LGBTQIA+, ribadisce che questo è l’ennesimo segnale del bisogno di avere una risposta politica dal nostro parlamento, che rinnova la sperequazione e la distanza dalle reali necessità deə cittadinə.

Ci troviamo di fronte all’ennesimo impasse giuridico che colpisce direttamente le famiglie omogenitoriali. Chiediamo che la politica dia un segnale chiaro e forte tornando a lavorare su una legge attesa ormai da troppo tempo, indispensabile in un Paese che vuole dirsi civile” dichiara il Presidente del Circolo, Mario Colamarino.

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