INSEGNARE L’ODIO:
La Commissione Cultura approva provvedimenti “anti gender” per le scuole italiane.
La recente approvazione della Commissione Cultura che prevede l’esclusione della sedicente cultura “woke” e della cosiddetta “teoria gender” dagli ambienti scolastici rappresenta un preoccupante passo indietro nella lotta per la giustizia sociale e il rispetto dei diritti umani. Questo provvedimento, sostenuto dal capogruppo Sasso, si basa su narrazioni ideologiche tossiche e violente che fomentano odio e discriminazione, colpendo direttamente la nostra comunità, in particolare le giovani persone lgbtqia+ che già affrontano sfide enormi nella società odierna.
Questi atti non sono altro che manifestazioni di una violenza sistemica che tenta di marginalizzare chi non si conforma alle norme eterosessuali e cisgender. Le persone LGBTQIA+ – e soprattutto le nuove generazioni – si trovano a vivere una realtà già segnata da discriminazione, bullismo e isolamento, fattori che incidono pesantemente sulla loro salute mentale e sul loro benessere complessivo. Escludere temi fondamentali come l’educazione all’inclusione e il riconoscimento delle diverse identità di genere e orientamenti sessuali non solo perpetua l’ignoranza, ma alimenta una spirale di odio e intolleranza.
Le parole del nostro presidente Mario Colamarino: “Questi provvedimenti sono il segno preoccupante di un’inciviltà crescente e rappresentano un odio istituzionalizzato che ha conseguenze devastanti per la comunità LGBTQIA+. Ignorare la realtà delle persone, dei loro diritti, bisogni e delle loro identità, non è solo una mancanza di rispetto, ma un incitamento alla discriminazione e alla violenza”.
L’odio omotransfobico, purtroppo, non è una questione astratta: le conseguenze di questo clima sono reali e devastanti. I dati più recenti indicano un preoccupante aumento del numero di suicidi tra le persone LGBTQIA+, come ci raccontano tristemente le notizie di questi giorni, soprattutto tra i giovani, che non trovano supporto né protezione nelle istituzioni educative o sociali. È inaccettabile che, nel 2024, si continui a negare il diritto delle persone a essere sé stesse, promuovendo al contrario un ambiente di paura e repressione.
Invece di agire contro una presunta “teoria gender”, è fondamentale impegnarsi per garantire che le scuole siano spazi sicuri e giusti per tutt3 l3 student3, dove la diversità sia celebrata e non condannata. Ogni passo indietro in questa direzione rappresenta una sconfitta per l’intera società.