Pro vita contro carriere alias: vergognosa la diffida alle scuole

È un mondo alla rovescia quello che vorrebbe il movimento Pro Vita & Famiglia, un mondo in cui i diritti sono tolti per ragioni puramente ideologiche e lə studentə invece di essere tutelatə sono “umiliatə” (noto metodo educativo, come abbiamo scoperto).

L’associazione ha infatti inviato diffide alla quasi totalità delle scuole che hanno adottato la carriera alias, chiedendo loro di impedire allə alunnə transgender e non binariə di sostituire sui documenti interni il nome anagrafico con il nome di elezione.

Una procura che, va ricordato, è del tutto volontaria e messa in atto in modo autonomo, dato che non esiste alcuna disposizione, protocollo o linea guida da parte del Ministero, né sono stati mai accettati i vari vademecum stilati dalle associazioni LGBTQIA+, ora accusate di “pressione ideologica”.

Ma evidentemente l’ideologia appartiene a chi preferisce parlare di violazioni astratte in campo legale piuttosto che del benessere psicofisico delle nuove generazioni, o di chi ancora pretende diagnosi di “disforia di genere” per concedere diritti e tutele.

A meno di un mese dal TDoR il tentativo dei pro-vita di eliminare una delle poche tutele a favore delle persone transgender e non binarie è assolutamente vergognoso”, ha esclamato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “Mentre l’Unione Europea si muove verso il riconoscimento universale dei diritti della comunità LGBTQIA+, qualcuno vorrebbe invece fare piombare le nostre identità nell’invisibilità”.

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