Famiglie arcobaleno, per la ministra Roccella “la genitorialità per contratto in Italia non esiste”

Non ci siamo mai aspettati nessun trattamento di favore da parte della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, che sin dalla sua nomina ha reso evidente la sua linea ferocemente antimoderna e contraria al riconoscimento di ogni diritto della comunità LGBTQIA+.

 

Oggi però, a commento dei gravissimi fatti di Padova, dove la Procura ha impugnato oltre 30 atti di nascita di bambini di famiglie arcobaleno, Roccella sembra semplicemente prenderci in giro: ribadendo che in Italia “la genitorialità per contratto in Italia non esiste” ha poi consigliato alle famiglie di “seguire la procedura adottiva, ovvero la stepchild adoption”.

 

La stessa stepchild adoption contro la quale la ministra aveva eretto barricate in passato, definendola un obbrobrio, ora passa per la panacea di ogni male. Un’ipocrisia senza limiti nel momento in cui Roccella parla di un indolore “cambiamento che probabilmente durerà pochi mesi” e di genitori esclusi all’anagrafe che verrebbero riconosciuti nei luoghi pubblici, mentre sappiamo bene quanto siano penose le attese di anni e i processi senza fine.

 

La ministra finge di ignorare gli enormi disagi e le difficoltà oggettive, oltre che la discriminazione pura e semplice, cui vanno incontro le famiglie omogenitoriali che si vedono private del riconoscimento di un genitore. Dobbiamo citare le centinaia di casi di rifiuto negli ospedali, le difficoltà nel portare un figlio in viaggio all’estero?”, esclama Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.

 

Ma anche se la procedura fosse immediata il discorso non cambia: tutte le famiglie devono avere gli stessi diritti e devono essere riconosciute pienamente dalla legge italiana. Le concessioni intollerabili di Roccella non fanno altro che confermare l’idea che per questo governo esistono famiglie di serie A e di serie B. Tuttavia la società civile si è finalmente opposta e centinaia di sindaci si stanno unendo alla nostra lotta, registrando gli atti di nascita. Continueremo a combattere uniti fino a che questa situazione non verrà sanata”, conclude Colamarino.

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