L’ispezione del Ministero della Salute è un modo per controllare i corpi

Abbiamo assistito con estremo sgomento all’ispezione dell’ospedale Careggi di Firenze da parte del Ministero della Salute in merito ai percorsi di transizione seguiti dal personale della struttura, una riconosciuta eccellenza europea nel settore.

 

Un’ispezione partita da un’interrogazione di Maurizio Gasparri, in cui si contestava l’uso dei farmaci bloccanti, ritenuto “inaccettabile”, allo scopo di dare il tempo di esplorare la propria identità di genere a chi si rivolge alla struttura.

 

Impossibile non vedere dietro questa finzione della preoccupazione per la salute dell3 più giovani un malcelato attacco alla comunità transgender e al principio dell’autodeterminazione: stando a chi governa, lo Stato deve controllare l’integrità dei corpi secondo principi incomprensibili e valori cari al fondamentalismo religioso.

 

Ancora una volta il governo dimostra di voler patologizzare le persone transgender, viste come incongrue, invece di sostenere il processo di affermazione di genere e quindi il benessere dei cittadini. Che è parte integrante del mandato elettorale, lo ricordiamo”, afferma Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.

 

Purtroppo l’Italia è ancora molto indietro su certe questioni, come dimostra quanto sia difficile anche solo ipotizzare di riscrivere o modificare la legge 164/1982. E come ci dimostra anche una stampa impreparata, che parla ancora di ‘cambiare sesso’ e di ‘cura’. Qualcosa deve davvero cambiare, chi fa informazione non può essere così superficiale e chi fa politica non può pensare di continuare a discriminare una parte della popolazione senza subirne le conseguenze.”

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