Nasce la rete nazionale dei centri antidiscriminazione LGBTQIA+. È il risultato dI “Spazio ai Cad”, la due giorni che si è tenuta al Cassero questo weekend e che ha visto decine di CAD da tutta Italia incontrarsi all’interno del Festival La Violenza Illustrata.
Anche il Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” ha aderito alla rete nazionale. I Centri Antidiscriminazioni (CAD) LGBTQIA+ sono una realtà di recente istituzione che ha dimostrato fin da subito di rispondere ad una necessità diffusa, accogliendo migliaia di persone solo nell’ultimo anno. La costituzione di una rete nazionale, che ha già raccolto l’adesione di 37 CAD, è il primo passo verso la costruzione di un coordinamento tra chi si trova in prima linea nel contrasto alla violenza omolesbobitransfobica e alle discriminazioni.
La rete nasce dopo un processo di costruzione durato mesi e all’indomani di Spazio ai Cad, una due giorni di incontro e discussione che si è tenuta sabato 7 e domenica 8 dicembre al Cassero LGBTQIA+ Center, finanziata da UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) e organizzata in stretta connessione con i Centri Antiviolenza e all’interno della cornice del Festival La Violenza Illustrata. Un momento di confronto operativo e pratico che ha visto coinvolte più di 50 professioniste e professionisti – operatrici, assistenti sociali, psicologhe e avvocate peer – in uno scambio di buone pratiche e prospettive future.
È proprio dall’esperienza dei Centri Antiviolenza femministi, punto di riferimento fondamentale nel contrasto alla violenza di genere, che deriva l’idea di una rete nazionale. Proprio come i CAV, i CAD si mettono in rete e si interrogano su come affrontare l’emergenza discriminazioni e violenze omolesbobitransfobiche, ma anche su come costituirsi come soggetto di interlocuzione politica oltre che servizio.