Una maggioranza schiacciante, sia in Senato che alla Camera, ha approvato il matrimonio egualitario con tanto di tutela dell’omogenitorialità. Le coppie dello stesso sesso potranno dunque sposarsi e avere o adottare figli: un grande passo avanti nel campo dei diritti civili per una società spesso criticata a causa di un atteggiamento di retroguardia.
Tutto questo è accaduto poche ore fa in Cile. E in Italia?
Negli ultimi anni abbiamo assistito all’affossamento del ddl Zan, alla creazione dell’istituto delle unioni civili, apprezzabile ma non soddisfacente, e a un generale disinteressa per la questione dell’omogenitorialità, sospesa in un limbo e perennemente attaccata su più fronti.
È giunta l’ora che le istituzioni del nostro Paese si assumano le proprie responsabilità e pongano rimedio a queste evidenti disuguaglianze, che di fatto creano un divario doloroso tra cittadini italiani di prima classe, con pieni diritti, e altri di seconda, impegnati a mendicare e contrattare ciò che invece non è altro che la normalità.
Ritorniamo a chiedere con forza una riapertura dei lavori, per arrivare quanto prima all’approvazione del matrimonio egualitario con tutto ciò che ne consegue. Perché non esistono e non devono più esistere amori e famiglie di serie A e serie B.