Giri di parole, dimenticanze, mancate ammissioni: tutto questo e molto altro nelle parole di Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno.
In merito alla presenza ad Atreju di Elon Musk – che come è noto è ricorso alla Gpa per la propria famiglia – la Presidente del Consiglio ha ribadito di considerare la pratica medica come una compravendita: “I bambini non si scelgono su un catalogo, pagare una donna povera per avere un bambino non è progresso; sono contenta se il Parlamento approverà la legge sul reato universale“.
Parole durissime e lontane dalla realtà, almeno nei Paesi civilizzati che hanno normato a dovere la Gpa, e che a quanto pare non valgono per Elon Musk, potenziale criminale se passasse la famigerata legge in questione. Parole dunque ipocrite e figlie di una propaganda che finge di ignorare che chi se lo può permettere, proprio come il miliardario ospitato, potrà agilmente aggirare ogni regolamentazione.
“Come sempre a pagarne lo scotto saranno single e famiglie come tante, di qualsiasi tipo esse siano. Giova infatti ricordare che buona parte di chi fa uso della Gpa sono coppie eterosessuali, la cosiddetta famiglia tradizionale tanto cara a Meloni e alla sua compagine”, commenta Alessandra Ceccotti, vicepresidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
“Lo sfruttamento delle donne povere è sì una triste realtà, ma l’unico metodo efficace di contrasto è per l’appunto la regolamentazione chiara che chiediamo da tempo, non certo una norma giuridica assurda e surreale come è stata definita da più espert3. Mentre aspettiamo che il Parlamento torni sui propri passi sulla Gpa, ricordiamo anche che l’estrema difficoltà di accesso all’adozione e all’affido non fa altro che frustrare quel desiderio di maternità che per la Destra italiana sembra essere il destino di ogni donna”.