Riconoscere i diritti dei genitori dello stesso sesso e dellə loro figliə in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea: dopo una lunga attesa arriva finalmente la dichiarazione della Commissione Ue che intende fare ordine nelle norme del diritto internazionale sulla genitorialità.
Aspettavamo da molto tempo la proposta di Bruxelles che potrebbe mettere definitivamente la parola fine a tutte le procedure speciali di riconoscimento a cui si devono sottoporre le famiglie arcobaleno, in Italia come in alcuni Paesi europei, per vedere legittimata la propria esistenza.
Come ha spiegato il commissario Ue per la Giustizia Didier Reynders, la proposta viene avanzata nel puro interesse dei diritti dellə bambinə, indipendentemente dal modo in cui sono statə concepitə, adottatə e dal tipo di famiglia alla quale appartengono, e prevede che la genitorialità stabilita in uno Stato membro sia riconosciuta negli altri Stati membri, eventualmente attraverso la creazione di un apposito certificato europeo.
“Accogliamo con entusiasmo e grande soddisfazione la proposta della Commissione Ue, che dovrà essere sottoposta all’Europarlamento”, ha dichiarato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “È inconcepibile che ancora oggi si può essere genitori in uno Stato per poi vedersi negati diritti di base una volta attraversata una frontiera. Ora dovrà iniziare un lavoro serrato di pressione internazionale sugli europarlamentari affinché l’armonizzazione dei diritti dellə genitori avvenga realmente e non rimanga solo sulla carta.”