È una sentenza rivoluzionaria quella emanata dalla Corte di Giustizia Europea, che ha sancito l’obbligo per gli stati membri dell’UE di fornire un documento d’identità o un passaporto ai bambini nati da genitori dello stesso sesso.
Si tratta di un deciso passo avanti nell’ambito del riconoscimento delle famiglie arcobaleno, nonché di una dura presa di posizione verso tutti quei governi impegnati in una lotta di retroguardia contro il movimento lgbtqia+.
Le autorità nazionali di Paesi come Bulgaria, Ucraina e Polonia dovranno dunque conformarsi presto alla decisione, se intendono continuare a far parte dell’Unione Europea, e accettare i documenti d’identità rilasciati dagli altri stati europei alle decine di migliaia di minorenni la cui serenità va salvaguardata.
Chiediamo che anche l’Italia accolga quanto prima questa sentenza perché nessuno dev’essere lasciato indietro, specialmente i bambini e le bambine nati dalle famiglie arcobaleno presenti e future.