L’avventura di “un’adozione aperta” che sconfigge qualsiasi pregiudizio
“Sta per entrare nella vostra esistenza una piccola creatura che dipenderà in tutto e per tutto da voi due”, disse mamma, “e quando lo porterete a casa e avrà bisogno di una copertina o avrà la febbre e vi servirà un termometro, non potrete dire: “Scusaci, piccolino, in casa non abbiamo niente di quello che ci serve per prenderci cura di te, ma non volevamo portare sfiga!” Diventerete genitori nel giro di poche settimane! Dovete preparavi!”
Dan Savage, il pioniere del progetto online “It Gets Better” (conosciuto in Italia come “Le cose cambiano”, da cui è tratto anche l’omonimo libro consigliato da noi in precedenza) molti anni prima di fare attivismo, prese la decisione di prendersi cura di qualcosa di altrettanto importante: un bambino.
In che modo una coppia gay può adottare un bambino? I due optano per “l’adozione aperta” tramite agenzia: questo tipo di adozione differisce da quella tipica perché i due genitori adottivi vengono scelti dalla madre “naturale”, che dopo il parto mantiene i contatti con loro e con il bambino in modo continuativo.
Questa testimonianza, dalla prosa sfrontata e irriverente che le è valsa la vittoria del premio Pen West per “l’eccellenza nella saggistica creativa”, finisce ovviamente con un “tutti vissero felici e contenti” sebbene le cose per raggiungere la felicità, si sa, non sono mai facili.
Specialmente se la madre “naturale” del bambino non è una persona con una vita particolarmente felice o sana.
Il libro è contro qualsiasi discriminazione o pregiudizio: sia per quanto riguarda il tema adozione sia riguardo stili di vita non proprio convenzionali.
Il lungo percorso che i due hanno affrontato prima di avere tra le braccia il bambino è stato lungo: nel libro Dan mette completamente a nudo lui e il suo compagno tra esperienze dolorose, litigi e l’inizio della loro storia d’amore che li ha fatti diventare una famiglia.