La sede del Circolo Mario Mieli è stata vandalizzata: la rampa dell’edificio è stata deturpata con scritte omofobe: la parola “froci” campeggia a lettere maiuscole, un atto di odio che non lascia spazio a interpretazioni. Questo è un attacco mirato e violento contro la nostra comunità. Quelle lettere, rappresentano un linguaggio di odio che ha un obiettivo preciso: intimidirci, isolarci e privarci di uno spazio sicuro.
Non si tratta solo di vandalismo: questo è il risultato di un clima culturale e politico che rende legittima l’aggressione. Colpire un’istituzione culturale, un luogo di supporto e di lotta come il nostro, è un atto che nasce dalla percezione di impunità. Quando si sentono liberi di farlo, è perché credono, a ragione, che le istituzioni e il governo non si scandalizzeranno, che la società volterà lo sguardo. Questo clima è il prodotto di ideologie fasciste, che non solo permettono ma endorsano la violenza.
Non lasceremo che poche lettere ci intimidiscano, che facciano paura a chi nel nostro spazio trova calore, sicurezza e libertà. Trasformeremo questa ferita in una nuova occasione per rivendicare il nostro diritto a esistere, resistere e amare. Le parole che dovrebbero umiliarci, colpirci, le rivendichiamo. Rivendichiamo le nostre lotte, le nostre vite uniche e il percorso collettivo che stiamo compiendo ogni giorno, insieme a tutt3.