“Non serve una legge specifica contro i crimini d’odio. Non abbiamo bisogno di una legge contro l’omolesbotransfobia”, ci hanno detto. “C’è un intero ordinamento che sanziona le aggressioni di ogni tipo, c’è poi l’aggravante dei futili motivi”, ci hanno ripetuto come si fa allə bambinə prima di affossare in aula il ddl per cui avevamo combattuto senza tregua.
E come volevasi dimostrare, tutte le argomentazioni della destra si sono sciolte come neve al sole alla prima occasione. Il giudice che si occupa dell’aggressione di Jean Pierre Moreno, il ragazzo aggredito a Valle Aurelia l’anno scorso per aver baciato il suo compagno, ha infatti negato l’aggravante dei futili motivi. Derubricando tutto, quindi, a una banale lite degenerata in percosse.
Il processo riprenderà a settembre, noi nel frattempo ci chiediamo cosa serva ancora prima che sia riconosciuto il nostro diritto a essere tutelatə di fronte alla legge o fino a quando una parte degli schieramenti politici pensi di poterci prendere in giro senza subirne le conseguenze. In tutto ciò Jean Pierre probabilmente non avrà mai la giustizia che merita.