Nel pomeriggio di ieri molte associazioni LGBTQIA+, ma non solo, insieme a singol3 cittadin3 hanno partecipato a una manifestazione svoltasi al Pantheon al fine di convogliare l’attenzione sulla probabile approvazione della legge che renderà la GPA reato universale.
Oggi infatti la Camera si riunisce per votare la proposta di legge Varchi, che prevede la reclusione da tre mesi a due anni e una multa fino a un milione di euro per tutte le coppie (attualmente al 90% eterosessuali) che faranno uso della gestazione per altr3 anche all’estero.
Ricordiamo che la Gpa, in Italia vietata per legge, è giuridicamente valida, severamente normata e controllata in luoghi come gli Stati Uniti e il Canada, solo per fare un esempio. La legge Varchi ancora una volta chiude a qualsiasi dialogo, nega diritti e prerogative e preferisce imporre con la violenza l’idea di famiglia, rigorosamente “naturale e tradizionale” che il governo Meloni sta propagandando sin dal suo insediamento.
La manifestazione purtroppo verso la fine è stata però funestata da un gravissimo incidente che illustra tristemente alla perfezione i tempi in cui stiamo vivendo.
Entrato in una salumeria per una bottiglia d’acqua, l’attivista Jean Pierre Moreno, cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, è stato pesantemente insultato e aggredito da un membro del personale che lo ha spinto fuori dal locale mimando gesti osceni.
Incredibile anche la reazione indifferente alla minaccia di chiamare la polizia, presente in piazza, come se fosse normale e lecito insultare e discriminare. Un senso di impunità e anzi di autolegittimazione che non è crollato neanche alla comparsa delle forze dell’ordine nel locale e del ritorno di Moreno, accompagnato da una decina di persone.
Mentre alla Camera si decide se ratificare una nuova forma di violenza di stato, nelle strade avvengono episodi come questo che danno l’esatta misura dell’omofobia e dell’odio instillato da alcune forze politiche.
“Quando su base giornaliera ministr3 e parlamentar3 offendono, minacciano e privano di diritti fondamentali alcune specifiche categorie di persone, solo sulla base di un’ideologia abietta, il risultato è esattamente questo: la legittimazione dell’odio e della violenza, la sicurezza di poter trattare un altro essere umano come una cosa, l’intimidazione fascista come normale modalità di interazione con un’altra persona”, ha commentato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
“È anche per l’aumento delle aggressioni ai danni dei membri della comunità LGBTQIA+ che dobbiamo continuare a opporci a un governo che persiste nella sua sistematica opera di distrazione di massa additandoci come causa dei problemi del Paese. Perché ciò che è accaduto a Jean Pierre non accada più.”