L’8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, si celebrano le conquiste ottenute nell’acquisizione dei diritti delle donne e della loro emancipazione in una società ancora tenacemente patriarcale e arretrata.
Nonostante i progressi rimane ancora tanto, tantissimo da fare, soprattutto per quanto riguarda l’uguaglianza di genere, la lotta alle discriminazioni e la violenza contro le donne (solo nel 2023 sono stati registrati oltre 120 femminicidi, uno ogni tre giorni).
Ma quest’anno vogliamo sottolineare che non siamo più disposte ad accettare la discriminazione e l’ostilità che la società, purtroppo le istituzioni, e persino una parte del movimento LGBTQIA+, riservano alle donne della comunità trans*.
Oggi, 8 marzo, dobbiamo ribadirlo. Le donne trans* sono donne che combattono le nostre battaglie ogni giorno: subiscono molestie, vengono aggredite e offese, ostacolate negli avanzamenti di carriera e sono inoltre oggetto di stereotipi e pregiudizi transfobici legati alla loro identità di genere.
Non possiamo e non vogliamo più accettare l’esclusione delle nostre sorelle, così come non siamo più disposte a tollerare affermazioni ignobili come quelle del consigliere comunale e segretario provinciale della Lega, Samuele Piscina, che ha parlato di sangue infetto sputato sulle forze dell’ordine.
L’8 marzo è la giornata di noi tutte. Accettatelo o tacete.