“Oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità”. Sono queste le parole che il Papa ha pronunciato durante l’ultimo incontro cui ha presenziato, lasciando intendere come le aperture della Chiesa verso la comunità LGBTQIA+ siano da prendere sempre con le dovute accortezze.
Dopo il passo avanti delle benedizioni, infatti, ecco arrivare una nuova sparata, alla quale Bergoglio ha aggiunto che “l’uomo e la donna non sono parti di un ingranaggio meccanico”. Sarebbe forse inutile ricordare al Pontefice che non esiste la cosiddetta teoria del gender e che quell’insieme di credenze è stato appositamente assemblato dalle autorità ecclesiastiche per meglio contrastare una comunità, la nostra, che ritengono avversa.
“Prima o poi – e speriamo quanto prima, data la sua influenza – il Papa dovrà convincersi di un’evidenza: il mondo LGBTQIA+ non vuole altro che maggiori diritti per tutt3, in modo da rendere ogni persona, ogni coppia e ogni famiglia uguale davanti alla legge”, ha dichiarato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
“Sul tema delle differenze, anzi, la comunità LGBTQIA+ chiede semplicemente di allargare le differenze apprezzate dal Papa: la “feconda tensione” di cui ha parlato Bergoglio esiste anche tra persone dello stesso sesso, alcune delle quali non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita o in nessun genere. Niente di troppo complicato, sicuramente alla portata di un uomo dalla grande intelligenza qual è il Pontefice, cui chiediamo di non entr are a gamba tesa in questioni sociali e politiche che non gli competono.”