Finalmente un passo avanti nella lotta contro ogni discriminazione, anche dal punto di vista burocratico. Il Tribunale di Bergamo ha infatti condannato l’INPS in quanto il sistema informatico discriminava le famiglie omogenitoriali, impedendo loro di fare domanda per ottenere i congedi genitoriali.
Una limitazione dei diritti civili e un’ingiustificata discriminazione, considerato che il congedo parentale per legge spetta sia al genitore biologico che a quello adottivo, e ovviamente non dovrebbe prendere in considerazione il genere del partner.
“È stato ripristinato il principio di uguaglianza davanti allo Stato di tutte le famiglie e di tutti i figli e le figlie, a prescindere dalla composizione del nucleo, e applicato il divieto di discriminazione per orientamento sessuale sancito dall’Unione Europea. Come sempre in questo Paese la comunità LGBT+ deve passare attraverso un’aula di tribunale per vedere riconosciuti i propri diritti”, commenta Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
“Sono ancora tante le battaglie che dovremo portare avanti per raggiungere l’equiparazione completa delle famiglie arcobaleno e delle persone appartenenti alla comunità LGBT+. Per fortuna possiamo contare sul prezioso contributo di associazioni come Rete Lenford, che ha promosso l’azione collettiva presso il Tribunale di Bergamo insieme a CGIL Nazionale e che ringraziamo per il suo impegno costante”.