Il Consiglio d’Europa parla ancora una volta di emergenza diritti umani in Italia

Fa impressione leggere il report di Dunja Mijatović, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, dopo la sua visita di metà giugno, quando incontrò il Ministro degli Interni Piantedosi e la Ministra alle Pari Opportunità Roccella.

 

Violazioni dei diritti umani, assenza di una legge contro l’omolesbobitransfobia, preoccupazione per le famiglie arcobaleno, difesa dei diritti dell3 bambin3 nat3 tramite GPA – che presto potrebbe divenire “reato universale” – trascrizioni degli atti di nascita esteri, tutela dei diritti delle donne, accesso all’aborto e all’assistenza sanitaria riproduttiva, finanziamento di centri antiviolenza e case rifugio: sono tutti argomenti che la comunità LGBTQIA+ italiana conosce bene e per i quali si batte da tempo, ma che, elencati uno dopo l’altro, lasciano sgomenti.

 

Mijatović ha chiesto inoltre alle autorità italiane di istituire al più presto un comitato indipendente per i diritti umani e ha lanciato l’allarme per quel che riguarda la sorte dell3 rifugiat3, richiedenti asilo e migranti.

 

Lo sguardo oggettivo e imparziale della commissaria ci fa capire quanto l’Italia sia indietro dal punto di vista legislativo e sociale nonostante gli innumerevoli richiami dell’Europa, sempre rimasti inascoltati”, ha dichiarato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “Piantedosi, Roccella e l’intero governo Meloni farebbero meglio ad allinearsi alle posizioni e alle richieste dell’Europa e agli standard internazionali di rispetto dei diritti umani, invece di continuare a combattere una battaglia ideologica di retroguardia sulla pelle della comunità LGBTQIA+ e sull3 migranti”.

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