Domenica 1 ottobre al Circolo si è tenuta l’assemblea per il rinnovo delle cariche sociali che ha visto l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo composto dal Presidente Mario Colamarino, dalla Vicepresidente Alessandra Ceccotti, dal tesoriere Edoardo Rossi e dai consiglieri Orazio Schifone e Francesco Camerotto. Sono stati invece eletti nel Comitato dei Garanti e delle Garanti Nunzia Sciuto, Mauro Quintarelli e Christian Spiti.
Il presidente del Circolo ha dichiarato: “Ringraziamo i soci e le socie del Circolo per averci nuovamente accordato fiducia, dopo due anni entusiasmanti e intensi che hanno visto l’associazione rinascere e tornare attiva e vitale dopo le difficoltà dovute alla pandemia. Auguro quindi buon lavoro al Comitato dei Garanti e delle Garanti e a tutti noi del Direttivo nella consapevolezza che ognuno di noi lavorerà incessantemente per il bene della nostra associazione e della comunità LGBTQIA+. Le sfide che ci attendono nei prossimi anni di mandato, arrivato allo scoccare del traguardo del quarantennale di storia del Mario Mieli, saranno sicuramente ardue, ma ci sentiamo pronti e pronte ad affrontarle con rinnovata energia.
La comunità LGBTQIA+ sta vivendo un momento molto difficile a causa degli attacchi continui delle Destre al potere, che ci hanno preso di mira con ferocia inaudita. Il nostro impegno non verrà mai meno e garantiremo il nostro supporto e la nostra voce a tutte le battaglie rivolte alla piena uguaglianza di tutte e tutti. Continueremo a combattere con ogni forza al fianco delle famiglie arcobaleno e della comunità T contro un governo che si è mostrato ostile nei confronti delle nostre rivendicazioni e indifferente ai numerosi casi di violenza omotransfobica, ai quali assistiamo ogni giorno e che contrastiamo attraverso il nostro Centro antidiscriminazioni.
Scenderemo in piazza ogni volta che sarà necessario, perché in questo momento la comunità LGBTQIA+ rappresenta l’opposizione più forte e numerosa al Governo Meloni. Nel 2023 il Roma Pride ha visto scendere in piazza quasi un milione di persone e nel 2024 ne aspettiamo altrettante, se non di più, per manifestare ancora una volta l’esistenza e la voce di una comunità e il nostro dissenso contro una politica che ci ha dichiarato guerra”.