Qualunque dubbio sulle reali intenzioni del governo Meloni è stato ormai definitivamente fugato e la maschera è caduta: il mondo LGBTQIA+ italiano, dopo le dichiarazioni a strettissimo giro della ministra Roccella e del vicepresidente della Camera Rampelli, conosce i suoi nemici e l’ideologia che li muove.
Nel giro di pochissime ore abbiamo dovuto sentire frasi agghiaccianti rivolte contro le famiglie arcobaleno, come “un bambino spacciato per proprio figlio”, “c’è chi ha scambiato le persone per oggetti o animali o specie arboree”, o ancora “bambini, destinati a crescere in una vita tormentata”.
Una vera e propria campagna d’odio, difficile definirla in altro modo, che nega completamente una realtà sotto gli occhi di tuttə: ovvero che questə genitorə esistono già, così come lə loro bambinə, e che hanno esattamente gli stessi diritti degli altri nuclei famigliari. Parole, queste, che ci mostrano una forza politica completamente ossessionata da etichette inutili e pervasa da una violenza e un’ostilità inaudita contro alcune specifiche individualità e i loro figli e figlie.
Roccella, ospite di La7, ha poi scoperto le carte quando ha ammesso candidamente che “un genitore omosessuale può essere un ottimo genitore ma bisogna vedere che modello vogliamo: noi abbiamo un modello che prevede una mamma e un papà”. Tutto ciò che non rientra in questa ristretta concezione della realtà deve evidentemente essere cancellato, insultato e negato, usando come paravento la pratica delle gestazione per altri, definita con disprezzo “utero in affitto”.
Come giustamente ha fatto notare la giornalista Lucia Annunziata, che ringraziamo per l’accorata difesa delle nostre istanze, il compito di chi governa dovrebbe essere quello di approvare leggi che tutelino lə nasciturə e garantiscano i diritti di tuttə lə cittadini, non di azzerare l’esistenza di bambinə già venutə al mondo.
Negare i diritti dellə bambinə con due padri perché possono esistere abusi nei percorsi di GPA, sarebbe come rendere illegale i trapianti perché esiste il traffico di organi o vietare i matrimoni perché esistono le spose bambine. Gli abusi vanno sempre puniti ma le coppie omosessuali italiane effettuano la GPA in Canada e negli Usa seguendo percorsi giuridicamente ordinati.
“Fortunatamente la bellissima e affollata manifestazione di Milano a sostegno delle famiglie Arcobaleno, dopo il caso delle trascrizioni, ci fa capire che il Paese reale è dalla nostra parte e non è intenzionato a subire passivamente decisioni derivanti da fanatismi antiquati e da ideologie” ha affermato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “Tutto ciò è segno che dobbiamo restare uniti e unite in questa battaglia fondamentale per i diritti di tutti. Attaccando le famiglie arcobaleno il governo attacca tutti noi e ci dichiara guerra: Piazza della Scala allora non sarà che la prima delle tante mobilitazioni che d’ora in avanti punteggeranno l’Italia, fino a quando non verrà fatto un passo indietro e verrà riconosciuta la piena esistenza ed eguaglianza della nostra comunità all’interno della società”.