Cosa accade in un Paese in cui il Governo va così orgoglioso del suo Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità? Ovviamente che non solo sia contestata la possibilità di un certificato europeo di filiazione, che riconoscerebbe i diritti dellə figliə delle coppie omogenitoriali in tutta Europa, ma anche che tramite il Ministero dell’Interno, quello che ha negato ogni responsabilità nella tragedia di Cutro, venga fatta pressione su un sindaco – Beppe Sala, a Milano – affinché siano bloccate tutte le trascrizioni dei certificati di nascita esteri, pratica ormai in uso da vari anni.
È l’ennesima battaglia di una grande guerra ideologica che il governo Meloni sta conducendo sulla pelle della comunità lgbtqia+ a difesa di valori antiquati e inumani. Un’opera di ingiustizia sociale sistematica che mira a rendere una parte della popolazione cittadinə di serie B, mentre la maggioranza dell’Italia e dell’Europa chiede riforme e provvedimenti di segno opposto.
“Continuiamo a lottare unitə per il riconoscimento di diritti uguali per tutti e tutte fin dalla nascita. Chi tiene ai diritti civili in questo paese, dalle associazioni ai partiti, dai sindacati alle singole persone, è chiamato a coalizzarsi e scendere in piazza per restituire pari dignità a un Paese che rischia di diventare presto fanalino di coda europeo nel campo della civiltà e del semplice buon senso”, ha dichiarato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “Se il futuro è in mano alle nuove generazioni, come si dice, allora dobbiamo tuttə stringerci attorno alle famiglie arcobaleno e unirci alla lotta che lo stesso Sala e altri sindacə d’Italia hanno annunciato di voler portare avanti: nessuno deve rimanere indietro per garantire che lə nostrə figliə crescano in un mondo di cui possiamo essere fierə”.