Meloni, vergognoso attacco alla comunità transgender

Nel corso di un’intervista concessa a Grazia la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo”, come se la ricerca della propria identità di genere fosse un capriccio estemporaneo.

Meloni, a discapito di anni di studi scientifici e ricerca, continua ancora a sostenere il “dato incontrovertibile” che “maschile e femminile sono radicati nei corpi”; inoltre conclude con la più grande delle menzogne, ovvero che “le donne sono le prime vittime dell’ideologia gender”, ignorando il principio cardine dell’intersezionalità che è alla base delle nostre battaglie per i diritti.

Per dare legittimità alla propria posizione ultraconservatrice la Meloni parla di femministe che la condividono: esistono e c’è un nome per loro, Terf, e non sono le benvolute nella comunità LGBTQIA+ per il loro odio nei confronti delle persone transgender. Non è affatto un caso la presidente di Arcilesbica, Cristina Gramolini, abbia affermato che “dare la possibilità ad un uomo di dichiararsi donna, al di là di qualsiasi percorso chirurgico, farmacologico e amministrativo, danneggi le donne”.

Parole che rovinano la vita delle persone LGBTQIA+. Ancora una volta la Presidente Meloni parla senza sapere ciò che dice. Già nel 2021, durante una conferenza stampa nella sede di Fratelli d’Italia, dichiarò di non aver mai capito bene cosa significasse il termine gender a cui lei stessa si oppone: non a caso è da sempre una enorme fake news”, ha dichiarato il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino. “Si continua a fare propaganda sulla pelle della comunità transgender, incuranti degli effetti negativi di disumanizzazione e percezione. Grave che questa operazione di disinformazione venga proprio dalla Presidente del Consiglio”.

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