Siamo a conoscenza del convegno organizzato dall’Assemblea Capitolina – Commissione delle Pari Opportunità del Comune di Roma dal titolo “DALL’ETICA ALL’ANAGRAFE. Dal ruolo della donna al problema burocratico nella G.P.A. Riflessioni e analisi.
” Il convegno, che si terrà in Campidoglio il prossimo 25 novembre, è presente sul sito del M5s che ne riporta gli scopi: “Il convegno ha l’obiettivo di raccogliere materiali e dati utili per eventuali iniziative legislative utili a risolvere i problemi che devono affrontare i comuni italiani, al momento dell’iscrizione anagrafica dei bambini nati all’estero mediante tale pratica.”
Non sappiamo da dove iniziare nell’esprimere la nostra costernazione di fronte a un evento organizzato con queste modalità.
A colpire è prima di tutto il titolo che, citando i problemi di registrazione anagrafica di bambini e bambine nat* all’estero da GPA, si configura come un convegno omofobo che mette chiaramente nel mirino i bambini e le bambine delle famiglie arcobaleno tutt’oggi non tutelate dalle leggi di questo stato.
Ci colpisce che un convegno che si pone l’obiettivo di “raccogliere materiali e dati utili per eventuali iniziative legislative” non abbia tra le sue relatrici nessuna esperta di legislazione: né un’avvocata, né una giurista, né una giudice.
Ci colpisce che “sul ruolo che viene riservato alle donne in tale pratica parleranno esperti di varie discipline (psicologiche, sanitarie, sociali ecc…)” a parlare ci siano solo donne contrarie ai percorsi di gestazione per altre e altri e lo si evince facilmente dai titoli degli interventi: “I figli non si pagano”, “Una coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata”, “Nascere per contratto?”. Unica eccezione la prof.ssa Chiara Saraceno che tenta di problematizzare.
Ma che tutta l’operazione sia una sentenza di condanna contro la GPA e non un momento di incontro e scambio tra legittime posizioni pro o contro, lo si evince soprattutto dal fatto che il convegno rientri tra le iniziative del Roma Capitale per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne mettendo in atto l’equivalenza GPA=violenza contro le donne.
Salta poi agli occhi la presenza istituzionale della Sindaca Virginia Raggi, quella stessa sindaca che dal suo insediamento si è sempre rifiutata di incontrare l’Associazione Famiglie Arcobaleno, che non si è mai premurata di aprire un tavolo sui diritti della comunità LGBT+ e che da 3 anni in occasione del Roma Pride ha sempre altri “improrogabili” impegni che non le consentono di sfilare con orgoglio accanto a una parte delle cittadine e dei cittadini della città che amministra.
Una sindaca, l’unica di una grande città italiana, che si rifiuta di registrare i certificati di nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, anche quell* delle madri lesbiche.
È questa la linea politica del Movimento 5 Stelle? Fingere di occuparsi di violenza contro le donne, come fa la presidente Gemma Guerrini, mentre definisce la Casa Internazionale delle Donne “un progetto fallito” e la sua amministrazione smantella la casa delle donne Lucha y Siesta? Oppure come la senatrice Maiorino che con una mano scrive una proposta di legge contro l’omolesbobitransfobia e con l’altra presiede a convegni pseudoscientifici.
Chiaro come questo convegno, monotematico e a senso unico, abbia il solo scopo di trovare una foglia di fico politica per impedire ai figli e alle figlie delle Famiglie Arcobaleno di avere piena cittadinanza nella capitale d’Italia.
Famiglie Arcobaleno
CCO Mario Mieli
Nuovi Diritti CGIL
AGEDO
Certi Diritti – Associazione Radicale
MIT – Movimento Identità Trans
Associazione Libellula
Omphalos LGBTI
Coordinamento Torino Pride