Il 19 gennaio Gianluca Dradi, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Oriani di Ravenna, ha trovato ad accoglierlo sui muri esterni della scuola un messaggio: “Il preside è gay”. Il fatto che la facciata dell’edificio, già poco rappresentativa per una scuola, sia stata deturpata dall’ennesima scritta, stavolta di carattere omofobo, dimostra come ora più che mai siano necessari dei riferimenti educativi positivi. La reazione del preside, infatti, è stata tanto elogiata quanto inaspettata: inizialmente ha deciso di non curarsi dell’accaduto poi, dopo averci pensato, ha lanciato una lezione attraverso la sua pagina Facebook, con un post che è diventato virale in poco tempo.
“Ciò che offende non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio liceo l’abbia pensata come un’offesa. Non la farò cancellare: resti lì come una ‘pietra d’inciampo’ per l’intelligenza umana”, queste le sue parole.
Il suo post è stato condiviso da moltissimi italiani e in pochi giorni il preside ha rilasciato varie interviste, con sua grande sorpresa.
“Non mi aspettavo tutto questo clamore nazionale, nel senso che non mi pare di aver fatto nulla di così innovativo o sensazionale. Mi pare un gesto educativo di buon senso che immagino tutti gli insegnanti facciano. Poi le leggi dei media sono strane, si diventa famosi per delle cose normali.” rivela il preside in una recente intervista per TR 24.
Forse la ragione della popolarità della notizia è proprio il fatto che il gesto di Dradi non sarebbe stato da tutti, il ribaltamento da “offesa” a “umilazione” per il responsabile della scritta ci ha fatto ammirare la spontanea presa di posizione del preside contro l’omofobia e il bullismo di ogni genere.