Il 13 maggio prossimo si rinnoveranno le cariche direttive del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Per la prima volta nella storia del CONI, una donna, Antonella Bellutti, è candidata alla carica di Presidente.
È un passaggio epocale per lo sport perché simbolo di una volontà di cambiamento che finora non si era mai espressa, almeno nelle istituzioni, a un livello così alto.
I dati parlano chiaro: le donne fanno sport, le donne vincono e vengono celebrate, giustamente, come orgoglio nazionale. Però non fanno carriera. Non guadagnano quanto i colleghi uomini e non arrivano nei ruoli direttivi e dirigenziali.
Su quarantacinque federazioni attualmente iscritte al CONI, nessuna è guidata da una donna. Questo è il segno che la partita delle politiche per lo sport, in Italia, è giocata solamente da uomini e tradisce il senso stesso degli sport che rappresentano.
La cronaca ci racconta, inoltre, come questo squilibrio si traduca in discriminazione e ingerenza nella vita quotidiana delle atlete: basti pensare al caso di Lara Lugli, pallavolista, che oltre ad essere stata privata del compenso a seguito di una gravidanza si è anche vista recapitare una denuncia per aver taciuto la sua intenzione di avere dei figli.
Da questa riflessione è sorta la nostra volontà di sostenere la candidatura di Antonella Bellutti.
Nel sostenerla facciamo nostro il senso del suo speech sul “limite ignoto” perché, la mission della nostra associazione è quella di veder abbattuto il limite dell’opportunità e del pregiudizio, che ancora troppo spesso impedisce tante e tanti giovani di vivere apertamente nello sport la propria identità. Vogliamo che le istituzioni sportive a ogni livello si impegnino nel contrasto ai bullismi, alla violenza di genere, all’abilismo, al razzismo, alla omolesbobitransfobia e ogni altra forma di discriminazione.
Auspichiamo una presidenza di Antonella Bellutti perché crediamo nella parità di genere come valore assoluto affinché si costruisca un nuovo modello in cui le donne non debbano essere incluse, ma siano esse stesse parte integrante del sistema.
Questo passa per la parità di salario, parità di accesso e per una regolamentazione del lavoro sportivo che possa tutelare le donne nei loro progetti di vita senza dover abbandonare lo sport.
Ringraziamo Antonella Bellutti, da sempre vicina al movimento LGBT+, per aver messo a disposizione la sua visibilità e il suo impegno e le auguriamo il meritato successo.
Claudio Mazzella
Presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli